Mamme a Milano: intervista a Marta Motterlini
Marta Motterlini. Sono nata 41 anni fa a Milano. Ho frequentato scuola e università in questa città, ma per motivi di studio ho vissuto a Granada, a Londra e ad Amsterdam, dove ho frequentato un Master in Museologia. Senza figli e alla ricerca di un'occupazione nel museo dei miei sogni ho lavorato a Copenhagen e a Rovereto. Mi immaginavo migrante da una città europea all'altra e invece circa dieci anni fa sono tornata a Milano e ho fondato Pane arte e marmellata, un'associazione culturale con lo scopo di avvicinare piccoli e grandi all'arte contemporanea.
Lavoro in scuole, biblioteche, gallerie, giardini, cortili, case, tutti luoghi adatti a diventare un laboratorio d’arte. Cerco di creare legami duraturi tra i bambini e gli artisti e far uscire l’arte contemporanea dai musei per renderla più accessibile e vicina alla vita di tutti i giorni.
A Milano nel frattempo sono nati Antonio (5 anni) e Teresa (3anni).
Come è cambiato il tuo rapporto con Milano da quando sei diventata mamma? Cosa ti piaceva prima, cosa non ti piace più?
Prima com'è naturale, uscivo molto di più la sera: cinema, teatro, biciclettate di critical mass e aperitivi alla ormai demolita stecca degli artigiani.
Non mi piacciono le stesse cose che non mi piacevano prima.
Odio il traffico, le macchine parcheggiate in seconda fila, la mancanza di piste ciclabili, i pochi spazi verdi e l'aria schifosamente inquinata.
Nonostante questo, mi muovo solo in bicicletta e i miei figli sono abituati a girare con i mezzi pubblici. Cerco di non perdermi una mostra d'arte, ma continuo a pensare che i musei milanesi siano luoghi chiusi, noiosi, prevedibili e accessibili solo a persone di un certo contesto culturale e sociale.
I tre luoghi preferiti dove trascorrere del tempo con il tuo/tuoi bambino/i
1. Durante la settimana la biblioteca di quartiere in via Melzo, i giardini pubblici e tutto ciò che contengono: il museo di scienze naturali, il biolab, il planetario, il Bar Bianco e in occasioni speciali la giostra.
2. l'Isola perché ci ho vissuto dieci anni e rimane il mio quartiere preferito: il cavalcavia bussa, gli aperitivi in piazza Archinto, la libreria di via Pollaiuolo e Zonak, uno spazio nuovo e accogliente che propone spettacoli per bambini di qualità
3. L'hangar Bicocca perché i palazzi celesti di Kiefer lasciano me i miei bambini sempre senza fiato
I tre luoghi da evitare quando sei in compagnia dei tuoi figli
1. Il luna park e i gonfiabili perché sono brutti e costosi
2. I supermercati e i negozi dove ai bambini viene voglia di comprare qualsiasi cosa
3. Le strade trafficate nell'ora di punta
Di che cosa avrebbe bisogno la nostra città per diventare più family friendly?
Non saprei da che parte cominciare: di un'altra mentalità.
Cosa invidi alle città all’estero?
I parchetti dei bambini con le sabbiere e i giochi d'acqua che ci sono nel nord Europa.
Le bici con rimorchio. Uno di quei musei d'arte come ad es. il Louisiana Museum di Copenhagen , dove ti viene voglia di trascorrere tutti i pomeriggi perché c'è sempre qualcosa di bello da fare, incontri gente diversa, al bar ti offrono speciali menù a misura di bambino, l'acqua è gratis, ci sono i fasciatoi sia nei bagni delle donne che in quelli degli uomini.
Se non vivessi qui, dove vorresti stare?
Cambio idea ogni giorno. Oggi vorrei vivere più a sud, in una città piccola vicino al mare
Milano in un aggettivo
Grigia