Mammaaa, lancia un panino! Merende, bambini e cortili
Quando ero piccola, a Milano si andava “giù a giocare” e in ogni cortile c’erano bande di bambini di ogni età, sempre a caccia di giochi, guai ed esperienze. Ogni tanto, chiamate a gran voce, le mamme lanciavano qualcosa dal balcone (un golf, un pacchetto di figurine, un panino) e il divertimento continuava fino a sera.
Le nostre invenzioni, le barzellette, le leggende metropolitane, le merende, gli scherzi, i dispetti e i trucchi che escogitavamo per non essere “beccati” si tramandavano dai più grandi ai più piccoli: una ricca tradizione orale, difesa con orgoglio dalla curiosità dei grandi.
Oggi che le bande dei nostri bambini sono solo quelle dell’intervallo a scuola, quel fertile terreno d’esperienza infantile è impoverito e perfino le merende, fedeli alla tendenza moderna, sembrano rendere tutti uguali, tanti piccoli aspiranti consumatori.
È soprattutto per questo, cioè per difendere un'idea d'infanzia - un territorio multiforme di gusti, invenzioni, modelli, attività, giochi e passioni - che preferisco le merende fatte in casa (anche da scambiare!)... con occasionale concessione alla focaccia del panettiere.
Nonostante il Comune di Milano avesse varato una norma a favore del gioco nei cortili condominiali, arrivano nuovi tristi divieti.
Ne parla Elisabetta Andreis in questo articolo del Corriere della Sera.
"La cucina non è solo un gioco o un passatempo: è una cosa seria, un'attività di grande valore educativo e affettivo, alla portata di ogni famiglia, che fa bene sia ai bambini sia a noi genitori"
Di Federica Buglioni