Mamme e papà a Milano: Alessandro Spadari
Alessandro Spadari è nato nel 1969 a Milano, vive e lavora a Milano e Principessa (Al). Figlio d’arte, si diploma in scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, nel 1997, dove ha insegnato come assistente di pittura dal 2008 al 2011. Dal 1994 inizia a esporre le sue opere, da allora numerose sono state le mostre in Italia e all'estero e i riconoscimenti. La sua grande passione, oltre la pittura, è la cucina a cui si è dedicato professionalmente fino al 2004, curando tra l'altro la prima gestione del Coffè Design della Triennale di Milano.
Come è cambiato il tuo rapporto con Milano da quando sei diventato papà? Cosa ti piaceva prima, cosa non ti piace più?
La nascita di un figlio cambia completamente il rapporto che si ha sia con le cose, sia con le persone, perfino con se stessi. Guardi la tua città con occhi e bisogni completamente nuovi e su questi ti reinventi e riorganizzi il “tuo” mondo. La priorità sono loro, ti viene così naturale che non pensi al fatto che non fai più certe cose e di conseguenza ne fai altre. Non mi sarei mai sognato di passare due ore ai giardinetti… ma poi vedi tua figlia felice e capisci che è un tempo speso bene anche per te!
I tre luoghi preferiti dove trascorrere del tempo con i tuoi bambini?
• Con Fiore, mia figlia, vivo ancora (forse per l’età, due anni e mezzo) molto una dimensione intima, quindi il luogo preferito per me, ma non sembra dispiacere neanche a lei, è il divano di casa, dove lei può saltarmi addosso da tutte le parti.
• Ci sono dei parchi gioco per bimbi dove andiamo appena spunta il sole: uno proprio davanti casa (in via Marostica) e l’altro davanti al nido Mitades. Ci presentiamo puntuali, ma vedo che è prassi comune tra i genitori!
• Poi fortunatamente con la bella stagione siamo sempre a Principessa, in campagna… le piace andare al fiume!
I luoghi da evitare quando sei in compagnia dei tuoi figli?
Cerco di evitare tutti i luoghi molto frequentati e molto rumorosi. Devo dire che come bimba, essendo molto socievole e veramente brava, mi aiuta molto. Quindi, io me la porto sempre dietro… ad allestire le mostre, a cena dagli amici, in banca o a far la spesa… io la tratto da adulta, anche se poi mi tocca sempre portarla in casa in braccio!
Di che cosa avrebbe bisogno la nostra città per diventare più family friendly?
Credo che manchi molto a Milano per essere family friendly, poi magari su alcune cose sono poco informato. La prima grande pecca è la mobilità. A parte la stazione metro di Duomo sulla linea rossa e verde, da nessuna altra parte c’è l’ascensore. Scendere i gradini con il passeggino e un bimbo è un inferno. Molti marciapiedi non hanno la discesa e le strade fanno schifo. A questo ci aggiungi l’inciviltà degli automobilisti… e tu in giro tranquillo non ci puoi andare. A me basta questo per bocciare la città.
Cosa invidi alle città all’estero?
La funzionalità, la civiltà e il rispetto! Cose che Milano ha completamente perso, e ha perso anche la progettualità (seria e lungimirante), senza la quale una città sopravvive, ma non cresce.
Se non vivessi qui, dove vorresti stare?
Domanda che mi tormenta negli ultimi anni…. a cui però associo troppe risposte, e quindi alla fine sono ancora qui. Poi in questo incide la nascita di mia figlia…. lei sta qui, e io più che per responsabilità, ma per amore resto… almeno per ora!
Milano in un aggettivo
Purtroppo… deludente!
intervista di: Giovanna Canzi
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