Mamme e papà a Milano: Matteo Ragni
Matteo Ragni si è laureato in Architettura al Politecnico di Milano. Nel 2001 ha vinto con Giulio Iacchetti il Compasso d’Oro ADI per la forchetta/cucchiaio biodegradabile “Moscardino”, ora nella Collezione Permanente del Design presso il MOMA di New York. Nel 2008 ha vinto il Wallpaper Design Award ’08 per la lampada da tavolo/ferma libri Leti prodotta da Danese. Nello stesso anno fonda TobeUs, marchio di macchinine in legno prodotte artigianalmente in Italia. Per la casa editrice Corraini ha pubblicato “Camparisoda: l’aperitivo veloce futurista, da Fortunato Depero a Matteo Ragni” per celebrare i 100 anni del Futurismo e, nel 2012, il libro “Wallpaper Celebration”. Nel 2012 è stato premiato, per il progetto di occhiali in legno e alluminio W-eye, con l’ambito riconoscimento Premio Nazionale per l'Innovazione “Premio dei Premi”, istituito su concessione del Presidente della Repubblica Italiana presso la Fondazione Cotec. La casa editrice Hachette gli ha dedicato un volume all'interno della collezione I Protagonisti del Design (2012).
All’attività di designer, affianca quella di docente in diverse università internazionali, di art director e architetto. E’ padre di tre bambini.
Come è cambiato il tuo rapporto con Milano da quando sei diventato papà? Cosa ti piaceva prima, cosa non ti piace più?
Mi è sempre piaciuto vivere e lavorare a Milano, nonostante la sempreverde sindrome del complesso di inferiorità che la affligge. Da quando sono papà sento forse più bisogno di spazi verdi attrezzati e aria più pulita, per evitare che i miei figli crescano meno in uno stato di “cattività” nei confronti della natura.
I tre luoghi preferiti dove trascorrere del tempo con il tuo/tuoi bambino/i
1. Il parco Ravizza che è come il nostro cortile di casa.
2. Qualsiasi posto nuovo che li aiuti a capire che il mondo è pieno di posti meravigliosi.
3. Una barca a vela alla ricerca di isole sperdute (progetto per un futuro prossimo).
I tre luoghi da evitare quando sei in compagnia dei tuoi figli
I giochi delle giostre al parco (gonfiabili e simili), per il resto sono pronto a tutto!
Di che cosa avrebbe bisogno la nostra città per diventare più family friendly?
Innanzitutto una nuova attitudine dei cittadini alla condivisione di beni e servizi, poi i grandi classici: mezzi di trasporto garantiti e gratuiti per i bambini, piste ciclabili sicure, scuole pubbliche con insegnanti motivati e motivanti e, per finire, almeno la carta igienica nei bagni delle scuole!
Cosa invidi alle città all’estero?
Per assurdo l’essere all’estero, soprattutto in questo periodo di mancanza di valori nella nostra politica Italiana.
Se non vivessi qui, dove vorresti stare?
Mi piacerebbe vivere un po’ a Berlino, con il clima di Barcellona, il mare della Sardegna, gli amici e i contatti di lavoro di Milano.
Milano in un aggettivo
Odioamorosa (lo so, non esiste, ma spiega bene il mio rapporto con Milano).
Intervista di: Giovanna Canzi
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