Mamme a Milano: intervista a Riccarda Zezza

Mamme a Milano: intervista a Riccarda Zezza

Nata a Napoli il 18 marzo 1972, dopo la laurea in Scienze della Comunicazione all’Università degli Studi di Siena, Riccarda Zezza ha iniziato il proprio percorso professionale curando le pubblicazioni aziendali di Pirelli spa. Sempre in Pirelli, ha poi seguito l’ufficio stampa, le iniziative culturali e la segreteria della presidenza. Dopo una breve esperienza in una start up americana per la misurazione dell’audience di internet, è entrata nelle pubbliche relazioni di Microsoft Italia, dove è rimasta tre anni. Da qui l’ha chiamata Nokia come Responsabile della Comunicazione per l’Italia, e in seguito ha assunto il ruolo di Direttore degli Investimenti Sociali per l’Europa, il Medio Oriente e l’Africa, con sede a Helsinki. E’ tornata a Milano come Responsabile delle Relazioni con gli Stakeholder di Banca Prossima, banca del gruppo Intesa Sanpaolo dedicata al mondo nonprofit. Dopo tre anni in questo ruolo, ha deciso di staccare gli ormeggi da dipendente e di diventare imprenditrice, mettendo a frutto quanto appreso in 15 anni di multinazionali. Piano C, la società di cui è co-fondatrice e amministratrice unica, nasce per sperimentare e proporre nuovi modelli organizzativi, che a spazi di lavoro flessibili (attraverso il coworking) affiancano servizi per il networking e per facilitare la quotidianità (come il “cobaby” e i “Servizi Salvatempo”), e opportunità di formazione, di crescita personale e di attività extra lavorative per coltivare anche gli aspetti della vita che oggi restano indietro per mancanza di tempo e di occasioni. Con questa visione, il progetto pilota di piano C si rivolge prevalentemente alle donne (gli uomini possono accedere agli spazi di coworking e servizi solo se accompagnati da bambini), nella convinzione che diverse condizioni e regole di lavoro permetteranno a risorse oggi sottoutilizzate di rientrare in gioco e contribuire pienamente all’economia. Il modello sta avendo una risonanza tale da aver già ricevuto proposte di franchising da varie città d’Italia.   

Come è cambiato il tuo rapporto con Milano da quando sei diventata mamma? Cosa ti piaceva prima, cosa non ti piace più?
Milano mi è sempre piaciuta perché, venendo da Roma, la trovo ordinata e a misura di persona.
Da quando sono mamma, questo mi piace ancora di più: con i bambini cerco di fare soprattutto attività che possiamo raggiungere a piedi. Mi manca il verde: le strade sono magari larghe e comode, ma ci sono pochissimi alberi, come se il verde dovesse essere riservato ai parchi.

I tre luoghi preferiti dove trascorrere del tempo con il tuo/tuoi bambino/i
1) Casa, dove tutto è a loro misura.
2) Il bar Sgroi tra casa e scuola, dove ci sono sempre sorrisi per noi nonostante facciamo dei gran pasticci con la colazione.
3) Con la piccola/grande (Marta, di 5 anni) i preziosi pomeriggi al cinema, solo lei ed io.

I tre luoghi da evitare quando sei in compagnia dei tuoi figli
1)    Le inospitali scale delle metropolitane, anche se poi la metropolitana ci piace molto!
2)    Tutti i ristoranti che non hanno seggioloni, facendo finta che i bambini piccoli non esistono (o non mangiano).
3)    Tutti i negozi dove dovrei riflettere o passare del tempo per decidere cosa comprare e non hanno aree - neanche molto semplici, come un tavolino con dei fogli e pennarelli - per intrattenere i bambini.

Di che cosa avrebbe bisogno la nostra città per diventare più family friendly?
1) Più persone come Chiara Bisconti nei posti dove si decide. Lei è una madre manager che non dimentica la vita quando pensa alle soluzioni per la città. Non voglio dire che servono più donne che decidano, ma lo penso.

Cosa invidi alle città all’estero?
La normalità della coesistenza di adulti e bambini negli spazi comuni, attrezzati per gli uni e per gli altri.

Se non vivessi qui, dove vorresti stare?
Qualche grande città spagnola come Barcellona, con il mare e un grande centro pedonale.

Milano in un aggettivo
Posso usare un sostantivo? Milano per me è un po’ una “zia”.

 

Intervista di: Giovanna Canzi

 

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