Mamme a Milano: intervista a Clare Stringer
Clare Stringer, laureata in Lettere Classiche, ha abbandonato il dottorato di ricerca e la strada universitaria per occuparsi di libri per ragazzi, da sempre una sua grande passione. Dopo anni passati a lavorare come editor in una grande casa editrice, ha aperto una società di packaging editoriale insieme a due amiche. Oggi continua a lavorare come editor in una società che progetta e sviluppa libri per bambini, ma per fortuna nella sua vita ci sono anche Bianca, Olivia e Lucilla!
Come è cambiato il tuo rapporto con Milano da quando sei diventata mamma? Cosa ti
piaceva prima, cosa non ti piace più?
Prima di avere figli lavoravo spesso fino a tardi e quasi tutti i weekend cercavo di andare via… quindi, fatta eccezione per qualche cinema e aperitivo in più, si può dire che non sfruttassi moltissimo la mia città. Da quando sono diventata mamma, invece, ho scoperto una Milano che prima non conoscevo e che, devo ammettere, amo moltissimo: quella del mio quartiere, innanzitutto, Paolo Sarpi, dal quale ormai esco poco e contro voglia; quella del parco, oasi felice in cui tirare il fiato; quella della piazzetta davanti all’asilo, dove le ore passano a rincorrere bambini e dove tutti si conoscono. Ma ho anche imparato a convivere con ciò che metterebbe in fuga qualunque mamma: parcheggi selvaggi, mezzi pubblici inadeguati, smog, piste ciclabili inesistenti.
I tre luoghi preferiti dove trascorrere del tempo con il tuo/tuoi bambino/i
1. Il parco Sempione in ogni suo angolo, praticamente la mia seconda casa.
2. Le piccole librerie del quartiere, dove trascorrere il tempo accucciati a terra a toccare e sfogliare libri per bambini (così belli che poi riuscire a non comprarli tutti è un’impresa!).
3. Il lettone di casa, in cui ci ritroviamo al gran completo ogni mattina e dal quale non vorrei mai uscire.
I tre luoghi da evitare quando sei in compagnia dei tuoi figli
1. I negozi in generale: la più grande riesce a chiedere cose da comprare anche in farmacia, la seconda in un attimo tocca e afferra tutto quello che trova, la più piccola se sta dormendo nel passeggino molto probabilmente si sveglierà.
2. I mezzi pubblici negli orari di punta.
3. Ristoranti affollati e locali da aperitivo.
Di che cosa avrebbe bisogno la nostra città per diventare più family friendly?
Mi sembra che ultimamente a Milano non manchino le iniziative per bambini e che stia crescendo il numero di locali family friendly. Quello che ancora deve cambiare è l’atteggiamento di molti cittadini, che davanti a un bambino ancora non possono fare a meno di arricciare il naso infastiditi. Basti pensare, a titolo d’esempio, che quando ero incinta su autobus e metropolitana quasi tutti si affrettavano ad aiutarmi e a cedermi il posto; adesso, quando salgo con passeggini e bambine instabili per mano, vengo bellamente ignorata o, peggio, guardata come se fossi d’intralcio.
Cosa invidi alle città all’estero?
Purtroppo da quando sono diventata mamma sono stata pochissimo all’estero, ma per quel poco che ho visto e da quel che ho sentito raccontare, invidio a molte città europee come Berlino, Londra, Parigi, Copenaghen la mentalità più aperta, la facilità di spostarsi, il verde, le facilitazioni per famiglie numerose.
Se non vivessi qui, dove vorresti stare?
New York (ma l’ho vissuta solo senza figli), Londra (ma con più sole!).
Milano in un aggettivo
Lunatica.
Intervista di: Giovanna Canzi
La rubrica Mamme a Milano è sponsorizzata da: