Mamme a Milano - intervista a Ilaria Rodella
Dopo la laurea, trascorro qualche mese a New York, dove realizzo uno studio sulle sezioni didattiche dei musei (dal Metropolitan al Moma, dal Brooklyn Museum al New York Hall of Science), intervistando i direttori didattici, osservando da vicino i laboratori e conducendo una collaborazione con il Mad Museum.
Con i Ludosofici (siamo in due: io e Francesco Mapelli) proseguo l'attività didattica per festival, musei, scuole e librerie, nella convinzione che una riflessione di stampo filosofico sia un passaggio obbligato per prendere coscienza in modo consapevole e autonomo del sé e del proprio mondo. Gestisco le selezioni e l'attività culturale della libreria 121+_Corraini e da nove mesi mi ritrovo a condividere quest'avventura con Stella che - poverina - è costretta a seguirmi da un capo all'altro dello stivale e non solo: prossima tappa Berlino!
Come è cambiato il tuo rapporto con Milano da quando sei diventata mamma? Cosa ti piaceva prima, cosa non ti piace più?
Milano non mi è capitata, ma l’ho scelta, quindi mi piace davvero tanto. Di Milano amo il fatto che deve essere scoperta piano piano, come una cipolla, strato dopo strato: a seconda delle fasi della vita, ti offre qualcosa di nuovo. E così è stato anche dopo essere diventata mamma. È stato come ricominciare l’università: nuovi amici, nuovi posti, nuovi orari... e anche in questo caso la città mi ha accompagnato nell’avventura.
I tre luoghi preferiti dove trascorrere del tempo con il tuo/tuoi bambino/i
1. Il consultorio di Conca del Naviglio: un luogo fantastico per me che sono lontana da parenti (per fortuna) e con amici ancora lontani dalla filiazione. Antonella, l’ostetrica, e Patrizia, la puericultrice, mi hanno accompagnato in tutte le fasi, dalla gravidanza fino all’inserimento al nido, con consigli affettuosi e preziosi. In più è stato un bel modo per conoscere altre mamme e altri bambini con i quali poi abbiamo cominciato anche il nido, il corso di nuoto, di musica, di massaggi...
2. Ovviamente il parco! qualsiasi parco basta che abbia uno scivolo!
3. Casa mia: prima ci stavo di corsa, ora invece trascorro degli interi pomeriggi.
I tre luoghi da evitare quando sei in compagnia dei tuoi figli
1. Gli uffici pubblici;
2. I marciapiedi affollati;
3. Tutti i luoghi affollati, con carenza d’ossigeno.
Di che cosa avrebbe bisogno la nostra città per diventare più family friendly?
Basterebbe che diventasse people friendly: oggi ho la carozzina di Stella da spingere, ma se domani mi dovessi rompere una gamba, la metropolitana e la maggior parte dei tram mi sarebbero inaccessibili. Così come il consultorio dove ci sono tre rampe di scale e un ascensore troppo piccolo per entrarci con il passeggino. Per fortuna però tutte queste mancanze vengono quasi sempre sopperite da qualche anima caritatevole che viene in soccorso... Insomma basterebbe che le cose venissero fatte con cura.
Cosa invidi alle città all’estero?
Il fatto che non devi contare sulla fortuna di trovare un passante che ti dia una mano.
Se non vivessi qui, dove vorresti stare?
Le città facili non mi piacciono: direi quindi New York.
Milano in un aggettivo
Nascosta.