Monte Stella: un parco milanese dove toccare le stelle

Monte Stella: un parco milanese dove toccare le stelle

E allora parcheggiamo per una volta questa benedetta macchina, prima di recarci fuori città e facciamo scoprire ai nostri figli la storia e le meraviglie di questo luogo che poi è anche un posto caro alla generazione dei genitori.


Si trova in mezzo ad una zona di Milano conosciuta come Lampugnano, perché feudo dell'antica famiglia nobile dei Lampugnani, che già si era distinta nella resistenza contro Federico I Barbarossa. Il luogo, a ovest delle mura cittadine, in aperta campagna e disseminata di cascine fino all’inizio del XX sec., solo con il periodo fascista, viene inserito all’interno del territorio della città, per avvantaggiarsi dell’arrivo e della costruzione della erigenda barriera dell’autostrada, nel 1924.

A guerra appena conclusa, nel 1945, si fa strada il progetto per il QT8 - acronimo di "Quartiere della Triennale Ottava" – a cura di un gruppo di progettisti, guidati da Piero Bottoni. Insieme al modello in scala reale del concetto anglo-sassone di città-giardino, prende forma anche una collina artificiale, costruita con la terra asportata dagli scavi per la costruzione delle nuove abitazioni, ma soprattutto con le macerie degli edifici bombardati all’interno della vecchia Milano. E’ così che dalle ceneri, e dai valori negativi delle devastazioni belliche, nasce il Monte Stella.

Ormai la Montagnetta di S. Siro fa parte del panorama del quadrante Nord-Ovest di Milano e per di più nel 2003 nel suo ampio parco alle pendici viene ricavato il Giardino dei Giusti, un luogo di memoria a ricordo di chi è caduto per chi si è battuto per le libertà, cadendo vittima delle tirannie. E’ un area perfettamente inserita nel contesto paesaggistico e costituita da discreti cippi di granito e da alberi dedicati a singole personalità particolarmente emblematiche. 

Questo luogo, di così profondo significato, ha vissuto, nell’ultimo periodo, momenti di acceso dibattito motivati da un controverso progetto che vorrebbe modificare l’attuale situazione.

L’associazione Gariwo, che dal 2008 gestisce l’area del memoriale insieme all’Unione delle comunità ebraiche italiane e allo stesso Comune di Milano, ha presentato un piano che prevede la costruzione di muri di oltre 3 metri d’altezza, totem, portali e un anfiteatro per oltre 300 persone. Il progetto, per l’impatto sul luogo e per il suo anomalo iter di approvazione, ha alimentato una controversia che si protrae ormai da mesi.

Come ormai è consueto, il dissenso si è palesato con la raccolta di 2.000 firme contrarie e la presentazione di appelli al Comune e al Consiglio di Zona 8 a firma di molti comitati cittadini, del WWF e di Italia Nostra.

Ma perché il nome Monte Stella? Da bambino, ci andavo spesso la domenica con i miei genitori e le mie sorelle, e mi ero fatto l’idea di un posto a metà tra la città e la campagna, dove da questa immensa altura si potevano più facilmente toccare il cielo e il firmamento.

 

 

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