Tramezzino triste e paghetta di risarcimento
Fare scuola significa, tra le altre cose, creare occasioni per insegnare a leggere la vita. In quest’ottica, ogni cosa che accade, felice o infelice che sia, può diventare un’opportunità. Prendiamo la nota vicenda del triste tramezzino servito da Milano Ristorazione qualche giorno fa. Per scusarsi, la società donerà 65mila euro per acquistare materiale scolastico (fonte: La Repubblica). Se, come dichiara sul suo sito, le scuole servite sono circa 450, si parla di circa 140 euro a scuola, quindi una manciata di centesimi a bambino.
Il tramezzino servito in mensa
Il risarcimento in denaro è una risposta che, per quanto lodevole, rischia di non essere educativa. Fraintendere è facile. I bambini potrebbero essere indotti a pensare che i torti si aggiustano così e tocca dunque ai bravi insegnanti approfondire l’accaduto affinché si comprenda che se è vero che chi sbaglia deve pagare, non è vero però che la possibilità di pagare autorizza a sbagliare di più. Forse, come prima cosa, in questo caso non dovremmo parlare di risarcimento ma di rimborso.
Pensando proprio agli insegnanti, proponiamo anche due semplici attività e approfondimento, che naturalmente si prestano anche a una riflessione a casa.
La storia del tramezzino
Come i grandi sanno ma i bambini no, la parola “tramezzino” fu coniata da Gabriele D’Annunzio durante il regime fascista per sostituire il termine “sandwich”. Il processo di italianizzazione della lingua riguardò tanto le parole di uso comune quanto i nomi di luoghi e di persone. Molti li leggiamo e pronunciamo ancora oggi. Andiamo a cercarli?
Naturalmente non si tratta solo di un gioco. Cambiare nomi significa anche cancellare culture e questo merita una riflessione ulteriore.
Cos’è il pancarré?
Il pancarré, che tanti anni fa chiamavamo “pane in cassetta”, è un pane particolare, nella forma e soprattutto negli ingredienti. I bambini non immaginano che, per fabbricarlo, l’industria non usi solo acqua, lievito e farina, ma aggiunga anche zucchero,olio e spesso emulsionanti, sale, conservanti e alcol etilico. Come si legge un’etichetta? Marche diverse dichiarano ingredienti diversi? Proviamo a fare un tramezzino con il pane del panettiere e scopriamo le differenze?
Di Federica Buglioni
photo credit: Ami Ross