Mamme e papà nei laboratori per bambini: due approcci diversi
Accogliere i papà nei laboratori di cucina è sempre bellissimo. Non me ne vogliano le mamme, ma loro hanno una marcia in più. Sono meno preoccupati di fare bene e si buttano nell’avventura per il semplice piacere di condividere un’esperienza con i loro figli, senza temere i giudizi degli altri. I bambini percepiscono questa complicità leggera e sono contenti.
Forse perché la cucina domestica è stata per secoli un territorio esclusivo delle donne, quando gli uomini mettono le mani in pasta sono bravi a perdonarsi le inevitabili goffaggini e alla fine si sorprendono di essere più abili di quanto immaginassero.
Le mamme hanno un approccio più didattico: vogliono imparare tutto e fare bene. Spesso hanno il timore di sbagliare o, peggio ancora, hanno paura che i loro bambini possano avere più difficoltà di altri e queste preoccupazioni impediscono loro di stare bene e rilassarsi.
In questi anni l’offerta di laboratori non ha fatto che aumentare e oggi, specie a Milano, è possibile condividere attività d’ogni genere con i bambini, dalla cucina all’arte, dal cucito alla poesia o alla falegnameria. Ma attenzione: chi si iscrive ai laboratori solo per permettere ai figli di apprendere una nuova tecnica rischia di restare deluso.
Il punto di forza del laboratorio non è la semplice lezione erogata - per acquistare maestria ci vuole allenamento e un’ora è poca cosa - ma l’opportunità di vivere un’esperienza di apprendimento condiviso dove ognuno, come scriveva Alberto Manzi, fa quel che può e quel che non può non fa.
Il laboratorio non è un contesto di prestazione e di giudizio ma uno spazio creato per dare la libertà di sperimentare, provare, sbagliare e incontrare altre persone, un luogo del noi e non dell’io. Chi si iscrive con questo approccio e con animo leggero non resterà deluso.
"La cucina non è solo un gioco o un passatempo: è una cosa seria, un'attività di grande valore educativo e affettivo, alla portata di ogni famiglia, che fa bene sia ai bambini sia a noi genitori"
Di Federica Buglioni