Gita al fiume per mani coraggiose
In primavera e in estate andiamo spesso a fare lunghe passeggiate in campagna, a volte verso il Ticino, spesso lungo l’Adda, punteggiata (tradizione vuole che di questo fiume si parli al femminile) dalle architetture eleganti delle antiche centrali idroelettriche e dalle tracce leonardesche. Con un po' di fortuna, si possono perfino incontrare famiglie di uccelli acquatici.
I bambini, si sa, a passeggiare si stufano, ma basta aggiungere alla gita un obiettivo avventuroso e tutto funziona a meraviglia.
Partiamo quindi da casa armati di guanti da cucina, sacchetti o cestini, forbici: si va a raccogliere le ortiche.
Le scegliamo con cura, evitando quelle lungo il passaggio - casomai un cagnolino avesse lasciato un ricordo – e raccogliendo solo le quattro o cinque foglioline fresche e tenere in cima a ogni piantina. I peli urticanti si vedono, ma non possono farci male.
A casa le sciacquiamo – sempre indossando i guanti – e le cuociamo per pochi minuti in acqua bollente. Una volta cotte, non pungono più.
Come si mangiano le ortiche?
In una torta salata (impastate con ricotta di pecora, un uovo e una manciata di parmigiano grattugiato), nel risotto (facendole prima soffriggere con un po’ di cipolla) o nei ravioli, per chi ha tempo e tanta voglia di cucinare. Il sapore è delicato e l’avventura vissuta rende il tutto ancora più gustoso.
Di Federica Buglioni
cigni: ©fabio stefanini
ortica: ©alexander stadnik
Di Federica Buglioni