Vacanze, bambini e... fatiche estive
Con l’arrivo dell’estate cambiano i ritmi quotidiani.
Le scuole che chiudono implicano, infatti, oltre alla libertà da impegni, anche lo stravolgimento delle routine familiari. La conclusione dell’anno scolastico comporta che i bambini abbiano più tempo libero e, di conseguenza, che i genitori debbano gestire diversamente la loro giornata.
Sappiamo e, ahimè sperimentiamo, come la contemporaneità spinga la società odierna, e dunque anche la famiglia, nel vortice della fretta e della eccessiva frenesia, rendondo i genitori di oggi quanto mai vulnerabili allo stress quotidiano. Tale fenomeno ha influenzato anche il modo in cui le famiglie vivono il rapporto con il cibo, e in conseguenza di ciò anche la ritualità della tavola è andata progressivamente deteriorandosi, come abbiamo avuto modo di vedere in precedenti articoli.
In questo quadro sociale, vi sono famiglie per cui le vacanze estive sono occasione di maggiore tranquillità, poiché vi è più tempo da trascorrere tutti insieme, anche attorno alla tavola. L’estate può essere ragione di maggiore convivialità, cosicché anche il momento dei pasti, in quanto importante momento di scambio relazionale e affettivo, può venir vissuto con più serenità, anche in virtù dell’avere a disposizione un “più” di tempo. La delizia della frutta estiva, alquanto zuccherina e colorata, invoglia anche le bocche più difficili e diventa per i più piccoli l’occasione per assaggiare nuovi cibi.
Tuttavia, accade che – per altre famiglie - il periodo estivo non sia così rilassante, in primo luogo per quei genitori che si vedono costretti, per via del lavoro, a lasciare i propri bambini sotto la custodia di altre persone, anche per periodi molto lunghi. Inoltre, non è così scontato che i bambini vivano le vacanze in modo spensierato e allegro. Dobbiamo tenere presente, infatti, che per i nostri bimbi può essere fonte di stress e difficoltà ritrovarsi catapultati improvvisamente in situazioni nuove con persone magari non troppo familiari o oppure veri e propri estranei, ed è possibile che possano allora sentirsi un po’ soli, disorientati davanti a questi contesti nuovi, e magari un po’ intimoriti.
Tale disagio può esprimersi non solo con pianti e capricci, o magari la fatica ad addormentarsi la sera, ma anche attraverso il rapporto con il cibo. Il bambino può, in questo contesto nuovo, dimostrarsi ad esempio inappetente e poco attratto dagli alimenti, oppure avere comportamenti oppositivi o provocatori alla tavola familiare, od evidenziare una “strana” selettività rispetto agli alimenti.
E’ importante allora che i genitori non ne facciano motivo di allarme, ma cerchino di cogliere il messaggio criptato del bambino, aiutandolo a mettere in parole le emozioni nascoste nel comportamento alimentare anomalo, in modo che possa sentirsi compreso nelle sue fatiche e possa vivere il più serenamente possibile le sue vacanze.
A proposito di vacanze…anche Pollicino va in vacanza!
Buone vacanze a tutti!
Come contattare l'Associazione Pollicino
http://www.milanoperibambini.it/rubriche/alimentazione/1530-pollicino-e-centro-crisi-genitori-onlus-