A scuola con la gonna
Quando a dicembre gli insegnanti avevano chiesto ai bambini di mettersi qualcosa di elegante per un giorno di celebrazioni formali, Isabella Kulak, 10 anni, aveva indossato la sua ribbon skirt, la gonna con i nastri. Era un regalo di sua zia, cucita apposta per lei e simbolo di forza e femminilità per le donne Cote e per tutte quelle dei popoli autoctoni del Nordamerica.
A scuola, però, un assistente scolastico aveva criticato il suo abbigliamento e l’aveva ridicolizzata perché non portava un abito “comprato in un negozio”. Isabella era tornata a casa in lacrime.
Non appena la vicenda ha cominciato a circolare in rete, decine e poi centinaia di altre bambine, ragazze e donne hanno cominciato a sfoggiare la propria ribbon skirt, l’indumento con il quale le donne delle Prime Nazioni non solo rivendicano la propria identità culturale ma denunciano l’indifferenza dell’opinione pubblica di fronte alle migliaia di donne che scompaiono o vengono assassinate ogni anno (5700 casi accertati nel 2016). Anche Justin Trudeau si è complimentato con lei.
In pochi giorni, dal Canada all’Europa, migliaia di foto e messaggi di solidarietà stanno arrivando alla piccola Bella. La sua scuola ha già deciso di istituire un Ribbon Skirt Day in onore della cultura indigena. Non sarebbe bello se anche i nostri bambini sentissero lo stesso desiderio di conoscere e sfoggiare i propri abiti tradizionali?
Foto: Travis Pelly/Facebook
Di Federica Buglioni