La rivincita della mamma imperfetta
«Noi mamme lavoratrici è come se stessimo correndo i cento metri con una tonnellata sulle spalle. Se vogliamo essere madri perfette e realizzarci professionalmente, la vita diventa un inferno. Però rinunciare a tutto questo è ancora più devastante».
A pensarlo è la filosofa femminista Elisabeth Badinter che con il suo Mamme cattivissime?, uscito anni fa per Il Corbaccio, ha suscitato un bel polverone (detrattori e ammiratori non hanno risparmiato colpi!). Segno che il contrasto fra maternità e lavoro non si è diluito nel tempo ed è ancora un tema aperto.
Lo dimostra oggi con ironia una scrittrice di talento – Annalisa Strada, vincitrice dell’Andersen 2014 – in libreria con il romanzo di sopravvivenza La rivincita della mamma imperfetta (Piemme), dove inseguiamo le peripezie di Lola, 38 enne sulla breccia, che nonostante la sua vita delirante di mamma tuttofare, si accetta nella sua simpatica imperfezione, continuando a volere essere quello che è.