Dove c'era un canale, un mulino e la campagna, ora c'è il nuovo parco Segantini.
Da oggi (anzi dal 7 giugno) c’è un nuovo parco a Milano: il Parco Segantini lungo la via omonima. Di per sè è sempre una buona notizia, poiché è l'effetto di una riqualificazione di un’area abbandonata ed è uno spazio in più dove i bambini della zona (tra il Naviglio Grande e Romolo) possono scorazzare liberamente. La genesi dell’area verde invece lascia spazio a qualche perplessità e a più di una riserva. E vediamo perché raccontandone la storia: era fino a qualche anno fa un’area inselvatichita con un micro-habitat, ricco di flora e fauna spontanea, bagnato dalla roggia Boniforte (o Boniforti, già S. Bonforte).
E' un canale scolmatore ancora esistente e in questo punto non tombinato (destino che non è toccato a ben altri rivi di Milano!), che nasce da una sponda del Naviglio Grande, all’altezza della Chiesa di S. Maria delle Grazie al Naviglio, per deviare poi in Via Magolfa, dove alcuni caratteristici ponticelli scavalcano il corso d’acqua per poter accedere ad alcune proprietà sulla strada e dove un tempo era facile vedere le lavandaie al lavoro.
Ma il tratto più interessante della roggia si disvela(va) all’ingresso della nuova area verde, poiché una volta superata l’area della Cascina Argelati (proprio in fianco alla piscina omonima, già Bagno Ticino, la prima vasca al coperto fin dal 1860!), andava ad alimentare la ruota del Mulino della Traversera, situato sopra un isolotto artificiale, e dove i bambini della zona ancora nel dopoguerra andavano a fare il bagno. Lo chiamavano “el Sassee”, forse per i ciottoli di fiume che si erano accumulati nel tempo e lo si può collocare sul lato di Viale Romolo, dove la disposizione degli edifici rispecchia ancora quella di un tempo.
A quel punto si dirigeva verso sud fino al Moncucco. Col XX sec., l’area diviene un’appendice del Sieroterapico, dove si producevano sieri e vaccini, per l'epidemia di spagnola che stava flagellando l'Europa. Accanto alla Cascina Argelati viene costruito il primo e proprio velodromo con pista in legno, e prima della guerra l’enorme area viene delimitata a sud da un edificio occupato dal 1966 da una scuola oggi nota come Istituto d’Istruzione Superiore Giorgi sul Viale Liguria/Romolo. Le infrastrutture in questione sancirono la fine della valenza agricola e una precisa volontà di urbanizzazione dell’area.
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a cura di Ciabattine
Storie e pensieri su Milano, da trasformare magari in una passeggiata, a piedi o in bici, per scoprire da vicino curiosità cittadine sconosciute o poco riconosciute. Le proposte di Ciabattine nascono dalla collaborazione tra Erreerrearchitetto, abilissimo a scovare storie, e Ciabattinadx, chesi diletta a scriverle. E poi idee, corsi, letture, gitarelle… idee Piccine, con un entusiasmo grande come Milano
foto BN: Una vecchia foto con i bagni a "el Sassee"