Biancaneve, la mela e l’allarme OMS sulla carne rossa

Biancaneve, la mela e l’allarme OMS sulla carne rossa

Non ci fidiamo più del modo in cui il cibo è prodotto, trattato, conservato, lavorato o cucinato.

I bambini respirano la nostra diffidenza e, forse per la prima volta nella storia, crescono con l’idea che intorno a loro non ci sia un mondo che genera cibo buono, che fa crescere e diventare grandi, ma un mondo di cui diffidare, una strega cattiva travestita da vecchietta, che porge mele rosse splendide ma avvelenate.

Primo passo: l’informazione

Per difendere i bambini da questa visione terrificante, il nostro primo dovere è quello di informarci bene per fare scelte chiare e serene, cosa non facile a giudicare dalla quantità di fesserie che sono state dette in tv in questi giorni. In pochi hanno spiegato che “carne rossa” significa “carne di mammifero” (in etichetta: manzo, vitello, vitellone, suino, cavallo, pecora, capra, agnello, montone), che in questo caso il livello di pericolosità non dipende dalle tecniche di allevamento e che non è vero che i salumi e le carni lavorate (comprese carne in scatola, salata, affumicata, non necessariamente di mammifero) siano “più pericolose” della carne rossa: le carni lavorate sono state inserite in Classe 1 perché sono sicuramente cancerogene (cioè le prove sono sufficienti), mentre le seconde sono in Classe 2 perché sono probabilmente cancerogene (siamo cioè in attesa di prove ulteriori).

Cosa significa “cancerogeno”?
Come tutti sappiamo, il fumo è cancerogeno, ma questo non significa che tutti i fumatori svilupperanno tumori, né che i non fumatori ne siano immuni. L’assunzione di sostanze cancerogene aumenta il rischio di ammalarsi, dunque è meglio consumarle poco. Per dirla in altre parole, se a una festa i nostri figli addentano un panino al prosciutto non andiamo a insultare la mamma che li ha preparati.

Siamo ottimisti!
Dopo avere raccolto informazioni sufficienti da fonti serie e attendibili (Oms, Iarc, giornalisti che capiscono la scienza), è tempo di parlare chiaro con i bambini – a casa e a scuola - spiegando loro che ci sono tanti grandi, come appunto l’OMS, che hanno a cuore la nostra salute e che ci aiutano a prendercene cura. Se dobbiamo modificare le nostre abitudini e i bambini sono grandi abbastanza per capire, coinvolgiamoli nella ricerca di nuove strategie, cerchiamo e inventiamo nuove ricette, facciamoci contagiare dal loro ottimismo e impariamo insieme a cambiare senza paura.

 

Links utili:

 

di Federica Buglioni, Bambini in Cucina
photo credit: J.K. Califf


"La cucina non è solo un gioco o un passatempo: è una cosa seria, un'attività di grande valore educativo e affettivo, alla portata di ogni famiglia, che fa bene sia ai bambini sia a noi genitori"

Tutti i lunedì potrete leggere nuovi consigli e nuove  ricette. Non solo, Federica risponderà alle vostre domande, quindi mi raccomando, carta, penna e... pentole.

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