Tutti a tavola: il valore del pasto condiviso
Sapevamo che avere figli avrebbe comportato fatica e notti insonni, ma nessuno ci aveva messi in guardia sul momento del pasto. Se un tempo era "normale" che la famiglia si riunisse serenamente intorno a un tavolo per venti minuti ogni sera, mangiando tutti la stessa cosa, oggi questo rito è meno diffuso di quanto si creda. Gli orari non coincidono più, tutti vogliono mangiare cose diverse e la tavola è disturbata da tanti stimoli esterni.
In questo cambiamento, che sembra inevitabile, quanto pesa l'effettivo valore che attribuiamo al momento del pasto condiviso? Lo consideriamo ancora un momento importante? Da un certo punto di vista, quella che a noi sembra una semplice abitudine pratica, è invece un'usanza tutt’altro che “naturale”. L’istinto, infatti, spinge i bambini a mangiare come Pippi Calzelunghe: quando arriva la fame e scegliendo solo i cibi più invitanti. La letteratura per l’infanzia è piena di queste divertenti trasgressioni.
Anche la storia umana comincia con uomini che consumano il cibo lì dove lo trovano. Poi, però, arriva la grande rivoluzione della cottura, ed ecco che, attorno al fuoco, il pasto non è più un atto fisiologico, ma diventa un momento sociale, un tempo e un luogo da condividere con i proprio simili, un'occasione per costruire la propria identità di gruppo. Da un certo punto di vista, quando chiamiamo i bambini a tavola, è come se chiedessimo loro di abbandonare l’istinto a favore della cultura e di compiere quel salto immenso.
La tavola, quindi, non è soltanto il luogo dove si mangia. E’ soprattutto il luogo dove il bambino si “civilizza”, entra a fare parte del principale rito sociale del suo clan (la famiglia) e apprende tante difficili “regole” del vivere sociale. Oltre che a mangiare (educatamente!) il cibo della propria tradizione culturale, impara ad aspettare e a condividere, ad ascoltare e a conversare, a rispettare i tempi e i gusti degli altri, a immaginare se stesso come parte di un gruppo.
Difficile sì, ma ne vale la pena.
di Federica Buglioni
"La cucina non è solo un gioco o un passatempo: è una cosa seria, un'attività di grande valore educativo e affettivo, alla portata di ogni famiglia, che fa bene sia ai bambini sia a noi genitori"
Tutti i lunedì potrete leggere nuovi consigli e nuove ricette. Non solo, Federica risponderà alle vostre domande, quindi mi raccomando, carta, penna e... pentole
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