Caramelle alla scuola dell’infanzia

L’altro giorno su facebook mi ha scritto una mamma, infastidita dal fatto che alla scuola dell’infanzia di suo figlio le maestre distribuissero caramelle. La stessa cosa era successa anche a me, qualche anno fa, e ricordo che non riuscivo a credere che quelle brave maestre, dopo anni di studi, non trovassero strategia migliore, per consolare i bimbi tristi, se non quella di offrire caramelle. di Federica Buglioni

 


Non sapendo bene cosa fare, alla fine avevo scritto loro una lettera, grazie alla quale le cose erano migliorate. Ecco il testo; magari può ancora servire a qualcuno.

Care Maestre,

ho pensato di passarvi le mie riflessioni in forma scritta, perché ho il timore che parlando tra lo schiamazzo di grandi e piccini, qualcosa rischi di andare perduto.

Ho riflettuto negli ultimi tempi sul fatto che le maestre danno spesso caramelle ai bambini, e più ci penso più questa cosa mi suona “stonata”. Io non voglio chiedervi di non farlo, ma voglio semplicemente farvi conoscere le mie motivazioni (che vi riassumo per punti) per aprire una riflessione.

1. Le caramelle non sono uno strumento didattico.
Mai devono servire a consolare o a tenere buoni i bambini (per ottenere questi risultati sono certa che avete ben altri strumenti, molto più validi). Come noi adulti sappiamo, consolarsi coi dolci è sbagliato, oltre che pericoloso. Non ci aiuta a concentrarci sul motivo della nostra rabbia o della nostra tristezza (e quindi a capirlo e risolverlo) e innesca cattive abitudini alimentari. Col tempo, poi, l’effetto consolatorio della caramella potrà non bastare più, e allora magari qualcuno cercherà sigarette o alcolici.

Un abbraccio, un sorriso, una carezza sono più efficaci: insegnano a capire che quando siamo in difficoltà l’aiuto deve venire da una persona (una maestra, un amico, un fratello) e non da una cosa.

Le caramelle non devono essere un premio per chi è bravo o sta buono. Mio figlio, che ha solo tre anni, “fa il bravo” quando pensa che sia giusto farlo, quando rispetta l’autorità o quando vuole imitare il comportamento degli altri. Non certo per ricevere un premio.

2. Le caramelle sono una “coccola” e una “trasgressione”
A dare le caramelle è meglio che siano le nonne (che spesso concedono quello che mamma non vuole, creando coi bimbi un rapporto di magica complicità) o gli amici (tra coetanei le caramelle si scambiano come fossero piccoli tesori o merce di scambio).

I bimbi capiscono presto che la caramella è un simbolo, un trofeo, un segreto, un piacere: tutto tranne che un alimento.

3. Le caramelle fanno male

Se proprio è necessario che le maestre somministrino dolci ai bambini, non capisco perché a questi si debbano aggiungere coloranti e aromi artificiali, conservanti, e altre sostanze misteriose dai nomi impronunciabili (e inquietanti). Gli zuccherini sono altrettanto dolci, più sani, e costano meno.

Vorrei infine che si riflettesse sul numero di ore che trascorrono dal momento in cui il bambino mangia la caramella e il primo lavaggio di denti. Personalmente ricordo ancora il terrore che mi assaliva quando, piccolissima, cominciai ad andare dal dentista. Dei danni provocati da quelle carie infantili pago il prezzo (in termini di salute, fastidio e conti del dentista) ancora oggi.

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