Nonno, offro io
Quando ero piccola, c’erano due tipi di genitori: i pro-paghetta e gli anti-paghetta. Le mamme e i papà non avevano incertezze e a qualunque dei due schieramenti appartenessero, erano certi di avere scelto la strategia giusta per aiutare i figli “a capire il vero valore del denaro”. Naturalmente anche i bambini si dividevano in due sole categorie: le cicale e le formiche. A fare la differenza, banalmente, era il peso del salvadanaio, magari a forma di deposito di Paperone. Altri tempi.
Oggi il mondo del denaro è più complesso ma i bambini sono sempre gli stessi, sempre convinti che le banche siano contenitori di banconote, elargite ogni volta che servono. Basta avere una tessera bancomat, no?
In rete, in un blog di cucina, ho trovato questa foto che mostra tre salvadanai, con tre etichette: spendere, risparmiare, dare.
La modernità secondo me sta proprio nel terzo barattolo, perché senza un po’ di etica non si può imparare a usare bene il denaro, si diventa solo avidi o spendaccioni.
Nel blog "A Little Yumminess" la mamma racconta che la sua bambina è stata contenta dei barattoli e non appena il terzo si è riempito un po’, ha voluto invitare il nonno a uscire con lei per offrirgli una cioccolata calda.
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"La cucina non è solo un gioco o un passatempo: è una cosa seria, un'attività di grande valore educativo e affettivo, alla portata di ogni famiglia, che fa bene sia ai bambini sia a noi genitori"
Di Federica Buglioni