L’identità materna è frutto di un lungo processo che si costruisce nei mesi precedenti e successivi la nascita del bambino.

Già a partire dai primi anni dell’infanzia, le bambine possono creare, attraverso il gioco, delle fantasie su loro stesse come future mamme. Tali fantasie divengono più dettagliate nel corso dell’adolescenza, per poi assumere nuovi significati quando ci si innamora e che raggiungono il loro apice una volta che si scopre di essere incinta. Ogni donna, fin da piccola, si chiede se un giorno diventerà madre, che tipo di madre sarà e se assomiglierà alla sua. Affinché nasca una madre è importante che questa si veda tale ai suoi stessi occhi e per alcune donne questo può non necessariamente corrispondere al momento in cui scoprono di essere incinte o a quello del parto.

Sentirsi madri non è scontato o immediato, è un processo lento, che si realizza anche grazie all’incontro con il proprio bimbo.

Un’altra distinzione riguarda il desiderio di gravidanza e quello di maternità. Il primo è caratterizzato dall’importanza di sapere se il proprio corpo sia un corpo fecondo; il desiderio di maternità è invece contraddistinto da un forte slancio verso il bambino e dalla relazione con lui.
Il desiderio di mettere al mondo un bambino, la gravidanza e l’arrivo del piccolo comportano in ogni donna il confronto con la propria madre: un confronto/scontro tra sé stessa e la madre che ha interiorizzato nel corso della vita. Tale confronto implica alcune riflessioni sul tipo di madre che si ha avuto e sul desiderio di avvicinarsi o meno a quel modello per potersi poi lentamente costruire un proprio modo, unico e originale.

Durante la gravidanza l’immaginazione è spesso un elemento centrale. La donna infatti costruisce diversi scenari riguardo sé stessa come madre, il futuro padre e i nonni. Nascono una serie di desideri e fantasie, costruite sia su speranze che su paure. Tale processo è fondamentale per la costruzione di un’identità materna; aspettando il “bambino immaginario” la mamma, infatti, lo desidera.

Diventare madri vuole dire anche scandire una nuova fase della propria vita, sulla base della nascita del proprio bambino e dei suoi passaggi evolutivi: viene creata una sorta di linea del tempo che sottolinea l’inizio di un nuovo momento della vita. Verranno quindi a crearsi due temporalità: ad una condivisa con il resto del mondo, si affiancherà una seconda più intima, sostenuta dai membri della famiglia e che ruoterà attorno ai passaggi fondamentali della vita del bambino appena arrivato.  Questa nuova linea del tempo accompagnerà la mamma e sottolinea l’effetto travolgente ed eccezionale che la nascita di un bambino porta nella vita di una donna e nella concezione che non solo ha di sé ma anche del mondo.

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