Mondrian al Mudec

Mondrian al Mudec

E allora iniziamo questo viaggio alla scoperta di Mondrian immergendoci nei suoi luoghi: dalla sua amata Olanda, poi a Parigi, e per finire in un fumoso locale di new York dove si suona musica Jazz.

L’arte di Piet Mondrian si svela ai nostri occhi con un percorso di 60 opere che ripercorre tutta la carriera di questo artista. E lo fa partendo dal suo paese, l’Olanda, trasportandoci nel silenzio dei suoi paesaggi fatti di mulini, canali e orizzonti a perdita d’occhio.

E se pensavate che Mondrian fosse esclusivamente l’artista dei quadrati bianchi rossi e blu, vi sbagliate di grosso. I suoi mulini sono tra i più belli mai dipinti, e i paesaggi della sua Olanda sono raccontati con originalità sin dalle prime pennellate.  

Lo sapevate? Piet Mondrian sin da piccolo ebbe la fortuna di avvicinarsi alla pittura grazie ad un papà e ad uno zio pittori. Però si distinse subito dal gruppo di artisti olandesi con cui dipingeva, trasportando sulla tela una sua particolare visione delle forme e dei colori. I suoi mulini a vento sembrano fortezze circondate da cieli carichi di nuvole. I suoi campi irrigati dai canali svelano da subito l’attenzione di Piet per la geometria delle linee. E poi... gli alberi.

Proprio davanti alla carrellata di alberi esposti nella seconda sala possiamo cogliere con incredibile naturalezza il passaggio dal figurativo all’astrazione, tema cardine della mostra.  

Incredibile come sin dall’inizio dell’esposizione si colga quello che sarà il destino di questo artista, che dipinse così tanto la natura arrivando a rifiutarne forme e colori. Lo fece a tal punto da voler dare le spalle alla finestra quando andava a trovare gli amici “per non vedere tutto quel verde”, andando a vivere in uno studio atelier parigino dove tutto è bianco, rosso e blu. Sorpresa: il suo modellino è esposto in mostra.

Altro capitolo degno di nota è l’uso del colore. Nei primi anni del 900 Mondrian si avvicino alla teosofia e inizio a trasportare nei suoi dipinti una rappresentazione spirituale del mondo. Proprio in quel momento Piet iniziò a prediligere quei colori che appartengono all’immaginario collettivo legato all’artista: gli stessi rosso e blu che caratterizzano le sue ultime opere.

Con la complicità di un allestimento coinvolgente e di un percorso di facile lettura, i bambini vengono accompagnati fino all’ultima sezione della mostra con lo stesso percorso che portò Mondrian ad inventare quella pittura così essenziale per cui è tuttora famoso: il neoplasticismo.

Alla base di questo percorso il desiderio dell’artista di seguire regole che lo conducono all’essenzialità, arrivando gradualmente ad utilizzare linee ortogonali e colori primari, escludendo tutto il resto. 

Non fu solo, in questa avventura. Un gruppo di artisti come lui – designer, architetti – si riunirono in un’avventura chiamata De Stijl, applicando le stesse regole nella vita comune, compresa la progettazione di case e mobili d’uso comune. Un esempio tra tutti? La mitica Red & Blue di Rietveld, la sedia più famosa della storia del design.       

mondrian

La vera chicca della mostra?

Il richiamo alla musica Jazz dei locali fumosi di Parigi e New York che stregò Mondrian, con il suo ritmo incalzante e la sua struttura così libera e innovativa. Impossibile resistere alla danza di forme e colori al ritmo di jazz e boogie woogie dell’ultima sezione, dove tutto torna con estrema semplicità.    

Un suggerimento per la visita con i bambini?

Un occhio a forme e colori sin dalle prime opere. E se nello sfondo dell’autoritratto nella prima sala o nei colori del ritratto di fanciulla Mondrian ci stesse già dicendo qualcosa?

Potete sempre visitare la mostra fino al 27 marzo:

PIET MONDRIAN

Dalla figurazione all’astrazione

Mudec – Museo delle Culture
via Tortona 56, Milano

Fino al 27 marzo 2022

ORARI
24.11.2021 – 27.03.2022
Lunedì 14.30 – 19.30
Martedì – mercoledì – venerdì – domenica 9.30 – 19.30
Giovedì – sabato 9.30 – 22.30
Ultimo ingresso un'ora prima della chiusura

BIGLIETTI
Intero € 14,00
Ridotto € 12,00

 

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Paivi Sara Biancolino
Storica dell'arte, guida turistica, mamma di Succod'Arte e di due splendidi adolescenti.
Si circonda d'arte fin da bambina: arte da fare, da guardare e da raccontare. 

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