Il bambino dato in affido è un bambino che è vissuto fino a quel momento con i suoi genitori e continuerà a mantenere rapporti con loro durante il periodo dell’affido ad altri (coppia sposata, convivente o single). Ma è un bambino che ha bisogno di essere sostenuto in un particolare periodo di crisi della famiglia o della sua crescita, da una famiglia di "scorta", che sappia offrire spazio, tempo, affetto, regole, senza sovrapporsi alla figura di mamma e papà. L’obiettivo, infatti, è permettere un ricongiungimento familiare quanto più sereno possibile. Già solo a leggere questo progetto di vita, si capisce che è una grande scommessa, che richiede da parte dei genitori affidatari, maturità amore e forse anche molta fortuna.

Ma proprio perché tanti anni di esperienza di affidi hanno portato genitori, operatori e associazioni a riflettere e interrogarsi sul modo migliore di rendere possibile…l’impossibile, oggi attorno alle famiglie affidatarie si cerca di creare una rete di sostegno e di confronto. Ecco perché c’è spazio per il contributo di tutti, anche di quelli che non si sentono di prendere in casa stabilmente un bambino per qualche anno, ma immaginano per se un ruolo più defilato.  Presupposto è rendersi disponibili ad alcuni colloqui di conoscenza e seguire un iter formativo. Se si tratta di una famiglia tutti i suoi componenti devono essere d’accordo nell’affrontare questo iter comune. Per rendersi disponibile all’affido occorre contattare i servizi sociali del Comune, i consultori familiari o i centri che con essi collaborano.

Comune di Milano - Coordinamento affidi

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