Conferenza gratuita su bilinguismo ed educazione bilingue

Conferenza gratuita su bilinguismo ed educazione bilingue

Si sente parlare sempre più spesso di Bilinguismo ed Educazione Bilingue. Ci sono due aspetti della questione, che credo siano famigliari a gran parte di noi perché entrati a fare parte delle esperienze quotidiane:  nelle nostre scuole oggi ci sono tanti bilingui, normalmente stranieri di seconda generazione che sono scolarizzati in italiano ma che a casa parlano un’altra lingua. In secondo luogo, molti genitori italiani si interrogano se sia il caso di esporre precocemente i propri bambini all’inglese, per questo cresce velocemente l’offerta di asili e scuole  inglesi e bilingui italo-inglese.
Per molti anni quella del bilinguismo in Italia è stata una sorta di “questione silente”. Noi siamo però un paese tradizionalmente bilingue: nelle grandi città ormai è pressochè un ricordo, ma solo mezzo secolo fa era normale parlare dialetto in casa e italiano nelle occasioni ufficiali. …nei piccoli centri è ancora così.
Il Bilinguismo (che sia lingua-lingua, o lingua-dialetto) è in realtà una condizione che si stima interessi oltre metà della popolazione mondiale. Possiamo quindi considerare il Bilinguismo assolutamente normale.
Tuttavia, molti italiani della mia generazione (attorno ai 40 anni) non hanno esperienze dirette di bilinguismo, quindi ora si trovano ad osservare un fenomeno sostanzialmente estraneo alla propria cultura.

Fino a pochi anni fa, il bilinguismo era esplicitamente sconsigliato.

Si riteneva che l’acquisizione delle due lingue potesse sottrarre “spazio” ad altri apprendimenti, ed in generale veniva indicato come sfavorevole il ritardo con cui svariati bambini bilingui cominciavano a parlare.
Oggi, al contrario, si legge spesso che i bilingui sono avvantaggiati dal punto di vista cognitivo, nonostante alcune difficoltà che possono evidenziarsi in età evolutiva.

Dove sta la verità?

Io ho studiato la situazione dai libri, ma ho anche avuto la fortuna di viverla un po’ nella mia famiglia: vengo da una famiglia bilingue (mio nonno era addirittura trilingue). Come molti italiani della mia generazione, sono monolingue (possiamo dire, con un po’ di amarezza, una bilingue mancata, considerando le premesse famigliari). Per scelta, ho educato nel bilinguismo i miei figli, che oggi parlano sia italiano che inglese. L’ho vissuta anche sul lavoro: avendo una scuola di lingue, sono entrata in contatto con moltissimi bilingui in questi ultimi 15 anni e ho spesso chiesto loro di spiegarmi le condizioni del loro bilinguismo.

Più che “bilinguismo” è utile parlare di “bilinguismi” perché le vicissitudini che possono portare un individuo a parlare a livello madrelingua due o più lingue sono le più disparate. E’ anche per questo motivo che esiste tanta eterogeneità negli studi accademici inerenti la questione del bilinguismo.

CONFERENZA GRATUITA sul tema di Bilinguismo ed Educazione Bilingue  (mercoledì 1 di marzo 2017), con il patrocinio del Comune di Cesano Maderno.

Via San Bernardo angolo via Diza
Cesano Maderno (MB)
Tel 0362 545606
info@bbeducation.it

La conferenza è pensata come un incontro per genitori, con spunti pratici inerenti alle domande più comuni, ovvero: che vantaggi potrebbe avere un’educazione bilingue? Cosa comporta un’educazione bilingue? Quando devo iniziare ad esporre mio figlio alla seconda lingua? Cosa mi devo aspettare dalla sua scolarizzazione in una lingua diversa da quella materna? Che fare se si verificano dei problemi? DSA e bilinguismo sono legati in qualche modo?


Il tema è ampissimo davvero, quindi non è possibile ridurlo in un singolo articolo, ma per chiarezza mi farebbe piacere delineare qui qualche “punto fermo ideale” a cui sono arrivata dopo anni di studio della questione:


•    L’educazione bilingue è impegnativa. Perché il bambino impari due lingue, dovrà essere esposto ad esse con costanza e regolarità, per molti anni. Non bastano poche ore alla settimana  e non bastano pochi mesi all’anno o pochi anni nella vita.
•    Il bilinguismo che garantisce vantaggi culturali e cognitivi è quello cosiddetto additivo, ovvero ove le due lingue sono perfettamente padroneggiate in tutte e quattro le abilità a livello madrelingua. In altre parole, il fatto di avere due lingue non deve esimerci dalla cura (anche grammaticale, sintattica, ortografica) di una delle due. I bilingui che posseggono una delle due lingue solo a livello orale o comunque non sono in grado di maneggiare la seconda lingua con la proprietà formale della prima non godono appieno dei vantaggi del bilinguismo.
•    Il bilinguismo additivo offre innegabili vantaggi, sia culturali (ognuna delle due lingue apporta modelli di pensiero alternativi, quindi offre a chi le parla una “apertura mentale” invidiabile) che cognitivi (è stato dimostrato che il bilingue deve costantemente esercitare l’attenzione selettiva per gestire i due “serbatoi” linguistici che possiede: questo costante esercizio apporta dei vantaggi in termini di flessibilità cognitiva e capacità di concentrazione)
•    I bilinguismi sono tanti ma il bilinguismo migliore è quello che rispetta l’unità dell’individuo nella pluralità delle lingue che parla. Cerco di spiegarmi meglio: per chi ha fatto fatica a imparare le lingue (ed è l’esperienza di molti italiani che hanno dovuto apprendere le lingue in età adulta) spesso il “parlare” la lingua è l’obiettivo no. 1. Tuttavia, nell’educazione di un fanciullo, dobbiamo considerare la lingua non più come un fine bensì come un mezzo.

Prima di partire con una educazione bilingue, bisogna assicurarsi di avere i messi per potere dare al bambino la possibilità di essere esposto con costanza  e continuità a stimoli di qualità, che lo accompagnino negli anni del suo sviluppo non solo nell’acquisizione dei rudimenti e della mera abilità di “parlare” la lingua, ma anche gli diano la possibilità di pensare in essa, fruire contenuti culturalmente adeguati e stimolanti, armonici con le varie tappe della sua crescita. In altre parole, a mio avviso il bilinguismo di qualità va  pari passo con un “biculturalismo”, ovvero con la fruizione della cultura espressa dalla L1 e dalle L2.

A cura di Claudia Corsi


Abbiamo raccolto alcuni dei nostri interventi sul tema del Bilinguismo in questo tag :
Speriamo di vedervi numerosi alla conferenza! Per domande potete contattarmi qui claudia@open-minds.it (www.open-minds.it)

 

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