Buon compleanno Crapapelata!

Buon compleanno Crapapelata!

Come è nata Crapapelata?

É nata da una proposta di Radio Popolare. A quei tempi ero un’animatrice e lavoravo insieme ad altri colleghi in una biblioteca, dove facevo la lettura animata di alcune fiabe. Bruna Miorelli, storica voce della Radio, ha proposto a me, a Beppa Finzi e Pino Calvano di fare la stessa cosa in trasmissione. Abbiamo iniziato così. La cosa è piaciuta molto. L’anno successivo il direttore Biagio Longo ci ha chiesto di iniziare con una diretta in cui proponevamo fiabe, ma non solo. Molti telefonavano e intervenivano, trasformando la trasmissione più o meno in quello che è oggi.

Come è cambiata la trasmissione nel tempo?

Abbiamo sperimentato un po’ di tutto. All’inizio c’era l’esigenza di un programma più strutturato con alcune rubriche. Anche se non mancava di certo la spontaneità. Erano anni diversi: c’era molta partecipazione. Con il passare del tempo poi la trasmissione è diventata un punto di riferimento per gli adulti che si occupano di infanzia (che operano nel mondo della scuola, del teatro, dell’animazione). Questo è un cambiamento. Trent’anni fa c’era l’esigenza di uno spazio dove i bambini potessero giocare, mentre ora i più piccoli hanno bisogno di imparare ad ascoltare. Sono gli adulti di oggi ad avere, invece, la necessità di confrontarsi su molti temi.

Tu che vedi tutto da un osservatorio privilegiato, puoi dirci come è oggi Milano?

Oggi Milano offre tante proposte per i bambini, ma di certo manca un’Istituzione che si occupi in modo serio di infanzia. Ciò che è davvero positivo di Crapapelata è che le proposte arrivano dal territorio. Si lascia lo spazio direttamente al pubblico di intervenire. La trasmissione la fanno gli ascoltatori. Spesso le persone che vengono si conoscono, entrano in contatto, fanno amicizia. La trasmissione è diventata nel tempo un luogo di incontro.

Chi è Daniela Bastianoni fuori da Radio Popolare

É difficile dirlo dato che Crapapelata fa parte di me. Faccio fatica a pensare che un giorno debba o possa finire. Sono trent’anni di domeniche (e non solo) dedicate alla trasmissione. Io in realtà insegno a una scuola media. Mi piace stare con i ragazzi, mi piace la musica, suono, canto…

Pensi che il web sia d’aiuto alle mamme e ai bambini?

Il web è fondamentale per fare girare idee, riflessioni (basta pensare ai risultati di “Se non ora quando”). In una città come Milano, dove l’isolamento è molto forte, è importante. Penso, però, che sia uno strumento rivolto agli adulti, non ai bambini.

Secondo te è sufficiente l’attenzione che i media dedicano all’infanzia?

No assolutamente no… la letteratura per l’infanzia è ancora considerata di serie B. Tutto ciò che riguarda l’infanzia è visto con poca attenzione.

Progetti futuri?

Il mio sogno è “tirare su” dei bambini che possano un giorno diventare dei conduttori. Mi piacerebbe che tornassero anche quelli che si sono allontanati. Per i trent’anni di Crapapelata mi piacerebbe organizzare una festa con tutte le persone che sono passate di qui e uscire con un terzo cd musicale.

di Giovanna Canzi

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