Dal 12 al 14 giugno il Festival della Lentezza
La tecnologia, se usata male, non aiuta. Semmai accelera l’affanno, perché moltiplica la nostra connessione con un presente ininterrotto che non ammette, appunto, ritardi. A meno che non la si usi come un mezzo per agevolarci le incombenze quotidiane della vita, per abbattere barriere fisiche e virtuali.
Perché altrimenti il rischio è quello di perdere tutto. Perdiamo il tempo, prima di tutto.
Esattamente ciò che serve per agganciarci al traino di un’esistenza felice. Proviamo a pensarci: le relazioni, il godimento delle cose terrene, la contemplazione del mondo intorno a noi. Tutto, ma proprio tutto, richiede tempo, e il tempo concede calma, serenità. Sposta l’asse terrestre della bellezza e rende degno il gioco di esserci.
Sostiene Milan Kundera come ci sia “un legame stretto tra lentezza e memoria, tra velocità e oblio”.
Questo festival nasce dall’idea di restituire a noi stessi quel tempo sottratto a cui abbiamo rinunciato, un giorno alla volta.
Per prenderci cura del nostro passato e immaginare con freschezza un futuro ancora tutto da scoprire.
Nessun compromesso, o scorciatoia. Nessun trucco. Vogliamo fare le cose con calma.
Il logo di questo luogo sarà proprio la persona (niente lumache, formiche o tartarughe…), convinti che sia l’uomo per natura ad essere simbolo supremo di lentezza.
Esploreremo terre nascoste come la terza età, le diversabilità. Ci accosteremo al cibo e alla terra, al paesaggio e all’agricoltura. Ci occuperemo di cultura come un bene comune. Di sostenibilità e decrescita. Di spiritualità. E della gioia che sfocia dal divertimento. Condiviso. Orizzontale. Democratico. E gratuito. Lo faremo utilizzando attrezzi forse un poco arrugginiti, ma non per questo meno utili o efficaci. Curiosità ed emozioni saranno i nostri mezzi di locomozione. Cammineremo il tempo, non ci faremo raggiungere dall’ottusa smania di arrivare non importa dove.
Musica, immagini, parole. Contaminazioni. E arriveremo infine, con un po’ di fortuna, dove dovremmo stare tutti quanti, insieme. Dentro di noi.”
Il programma del Festival delle Lentezza.