Il Parco delle Basiliche e le streghe della Vetra

Il Parco delle Basiliche e le streghe della Vetra

Quando andate al Parco delle Basiliche a portare i vostri bambini a giocare, pensate a quanto sto per raccontarvi…Dove oggi c’è un’area verde, dove volano le rondini, corrono i nostri bambini, e fino a notte fonda aleggia l’allegria della movida milanese, un tempo si bruciavano gli eretici e le streghe. Ma non pensate solo a quelle streghe col pentolone sempre fumante, il gatto nero, il gallo e i simboli di Satana appesi alle luride pareti di qualche stamberga…

I processi venivano intentati contro donne del popolo, con le accuse più disparate: c’è chi aveva tentato di avvelenare il padrone o per essere soliti ritrovarsi in maniera sediziosa per organizzare un sabba, o per alcune misteriose ammissioni come quelle di certa Sibillia Zanni e Pierina de’ Bugatis impegnate nel misterioso  “Gioco di Diana che chiamano Herodiade”, o di Madama Horiente come signora del gioco. Insomma, i registri dei processi sono colmi delle più disparate confessioni, spesso estorte con l’uso della tortura. C’è persino il celebre caso di Guglielmina Boema, morta e sepolta come santa nel 1281, dissepolta e bruciata come eretica a Piazza Vetra nel 1300 insieme alla sua seguace, ancora viva, Manfreda!

Ma torniamo alla Vetra: già luogo mefitico fin dall’antichità, per le acque impaludate e maleodoranti nella depressione oggi occupata dal parco, e stretto tra le due basiliche di S. Lorenzo e S. Eustorgio, è sempre stato il cuore di un’area popolare, densamente abitata, e irrorata di canali, rogge e acque putride.

Ecco come si presentava la Vetra e i Vetraschi dopo i bombardamenti dell'estate 1943

Solo i bombardamenti dell’ultima guerra hanno cancellato questo vecchio tessuto di case e casupole addossate alle due chiese. Col basso medioevo divenne il luogo del dolore e di espiazioni delle colpe più turpi dove si tenevano supplizi, impiccagioni e condanne capitali, divenuto in breve famoso per le esecuzioni e i roghi dei condannati a morte. A ricordarlo c’è ancora il monumento a S. Lazzaro (non a caso il santo che assiste alla sofferenza) in sostituzione della croce precedente, ora poco visibile tra le aiuole di Piazza Vetra.

 

 

a cura di

Storie e pensieri su Milano, da trasformare magari in una passeggiata, a piedi o in bici, per scoprire da vicino curiosità cittadine sconosciute o poco riconosciute. Le proposte di Ciabattine nascono dalla collaborazione tra Erreerrearchitetto, abilissimo a scovare storie, e Ciabattinadx, chesi diletta a scriverle. E poi idee, corsi, letture, gitarelle… idee Piccine, con un entusiasmo grande come Milano!

 

 

copertina: Giuseppe Elena, 1833 (Fondazione Cariplo) - veduta della Vetra, con la crocetta di S. Lazzaro: visibile allora come oggi[CC-BY-SA-3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0)], via Wikimedia Commons

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