Cibo e natura a scuola
In questi anni in cui tanti di noi scappano verso le scuole private o paritarie in cerca di approcci educativi più moderni e più attenti alle esigenze dei nostri figli, colpisce scoprire che oltre 250 maestri ed educatori, quasi tutti della scuola pubblica, abbiano appena attraversato l’Italia a proprie spese, animati da una profonda passione per il loro mestiere, e abbiano affrontato un impegnativo weekend di scambi e formazione sul tema della natura a scuola.
“La terra dell’educazione: seminare il futuro” è il titolo del convegno che si è tenuto il 22 e 23 ottobre 2016 a Negrar (VR) e al quale hanno partecipato personalità influenti del mondo dell’educazione ambientale, come Monica Guerra, Maria de Biase, Emanuela Bussolati, Emilio Bertoncini, Paolo Tasini e moltissimi altri. Se questi nomi non vi dicono nulla, fate una breve ricerca in rete e vi si spalancheranno davanti nuovi universi.
Docenti, agronomi, contadini, musicisti, artisti, scienziati e poeti hanno costruito con gli insegnanti tanti percorsi possibili, da realizzare in classe o all’aria aperta, per aiutare i bambini a stabilire un rapporto costante e quotidiano con gli elementi naturali, valorizzando quel che c’è (e se non c’è nulla, ci sono almeno il vento, la pioggia, la nebbia…) o trasformando classi e cortili in luoghi dove la natura si ritaglia nuovi spazi.
Il convegno ha dimostrato chiaramente che talvolta, a frenare l’innovazione scolastica, non sono i regolamenti o i fondi inadeguati, ma le gabbie delle nostre consuetudini, gli ostacoli che albergano nella nostra mente.
Come quando sentiamo parlare di “materiale didattico” e pensiamo solo a libri, quaderni e astucci, mentre è evidente che il vero materiale didattico non è mai quello che elenca risposte ma quello che accende domande: un ramo contorto, una foglia che cambia colore, un seme che forse germoglierà, un sassolino che disegna anelli nella pozzanghera, una mela tagliata a metà che contiene una stella.
La natura, oltre a farci stare bene, è dunque quell’irrinunciabile elemento capace di indirizzare i bambini verso il binario della conoscenza autentica, cioè della cultura che nasce dall’osservazione e dal contatto fisico ed emotivo con il mondo che ci circonda.
Il convegno "La terra dell'educazione. Seminare il futuro" è stato organizzato dalla rete di cooperazione educativa "C'è speranza se accade @", nata su espressa richiesta di Mario Lodi, come mi ha raccontato Luciana Bertinato, sua allieva e meravigliosa maestra di cui vi parlerò ancora. Intanto, se volete cominciare a conoscerla, potele leggere il suo articolo "Ci vuole il tempo che ci vuole".
di Federica Buglioni, Bambini in Cucina
foto credit: Dani Vasquez, licenza CC Share alike (foto bambina) Jenny Ondioline (bambino nella pioggia)
"La cucina non è solo un gioco o un passatempo: è una cosa seria, un'attività di grande valore educativo e affettivo, alla portata di ogni famiglia, che fa bene sia ai bambini sia a noi genitori"
Tutti i lunedì potrete leggere nuovi consigli e nuove ricette. Non solo, Federica risponderà alle vostre domande, quindi mi raccomando, carta, penna e... pentole