L’oscuro confine tra cibo sano e cibo malsano

L’oscuro confine tra cibo sano e cibo malsano

I parametri da considerare, infatti, sono troppi: spaziano dall’origine dell’alimento ai criteri di produzione e coltivazione, dal sistema di trasporto alla tecnica di conservazione, per non parlare del metodo di cottura/preparazione, della porzione, del fabbisogno nutrizionale della persona in relazione al suo stile di vita, senza dimenticare la relazione tra il cibo e le caratteristiche genetiche di ciascuno: tra qualche anno saranno la nutrigenomica e la nutrigenetica a tracciare il nostro identikit alimentare e molte certezze saranno sovvertite.

“Sano”, dunque, non è un aggettivo che corrisponde a dati scientifici incontrovertibili. E’ semplicemente un’idea, un valore morale, un obiettivo, un’aspirazione, spesso un’illusione;

è l’espressione di una fame di giustizia, del nostro crescente bisogno di sentirci parte degli equilibri naturali, in quel mondo più semplice e meno spietato nel quale ci piacerebbe crescere i nostri figli. Dietro a quest’ossessiva ricerca del cibo sano c’è il nostro sacrosanto bisogno di credere che un mondo migliore sia possibile, c’è la nostra voglia di non arrenderci al cinismo e all’indifferenza, c’è il nostro rivendicare il diritto al bene, al bello e al contatto con la natura.

Il mercato risponde a questa tendenza in modi diversi e sta a noi distinguere tra operazioni puramente commerciali e buone proposte.

Tra queste ultime merita una segnalazione l’iniziativa di della catena di supermercati neozelandesi Countdown. Dallo scorso ottobre, in ogni punto vendita i bambini possono prelevare gratuitamente un frutto da un apposito cesto e fare uno spuntino di qualità mentre i genitori fanno la spesa. Altro che caramelline vitaminizzate alla cassa!

Nella categoria “operazione commerciale” metterei invece il caso del pane nero.

No, non il buonissimo pane di segale di montagna o il pane nero di Castelvetrano, in Sicilia, ma solo un banale pane colorato di nero, dalle dubbie proprietà salutari, che la legge italiana vieta perfino di chiamare “pane”, proprio per la presenza dell’E153, il carbone vegetale responsabile dell’insolito colore, ammesso in Europa ma vietato negli Stati Uniti perché ritenuto cancerogeno, visto che è ottenuto attraverso un processo di combustione. 

 

Dettagli prodotto

  • Copertina rigida
  • Pagine: 256
  • Dimensioni: 23 x 17 x 3 cm
  • Data di uscita: 
  • EAN: 9788852224379
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"La cucina non è solo un gioco o un passatempo: è una cosa seria, un'attività di grande valore educativo e affettivo, alla portata di ogni famiglia, che fa bene sia ai bambini sia a noi genitori"

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