Anche in passato, quando le norme erano rigide e i genitori più severi, i bambini hanno sempre trovato il modo di giocare durante i pasti: esperimenti, sfide, scherzi e dispetti, talvolta un po’ sciocchi e spesso proibiti, si tramandano tra amici, fratelli e cugini soprattutto in quei rari e magici momenti in cui i grandi sono assenti o distratti.

Ho scavato un po’ nei miei ricordi:

1. Strizzare le bucce degli agrumi vicino agli occhi del fratello o della sorella

2. Fare palline (da tirare) o forme varie con la mollica del pane

3. Mettersi le patatine fritte (o i grissini) nel naso per sembrare un tricheco

4. Mettersi in bocca un grosso spicchio d’arancia con la buccia per sembrare una scimmia

5. Soffiare nella cannuccia per fare le bolle

6. Mettere lo zucchero nell’acqua frizzante per farla “esplodere”

7. Soffiare forte nella minestra per vedere il vapore che sale e fare il buco nel liquido

8. Infilare il mignolo nei maccheroni

9. Usare la forchetta in modo da infilare ogni punta in un pezzo diverso (con la pasta, con i piselli ecc.)

10. Succhiare gli spaghetti

11. Sbucciare il mandarino lasciando la buccia tutta intera

12. Schiacciare le bucce degli agrumi davanti alla candela per fare la fiammata

13. Staccare il picciolo della mela girando il frutto e dicendo le lettere dell’alfabeto

14. Fare finta di non avere le mani e prendere il cibo con la bocca

15. Leccare il piatto

16. Distrarre fratelli/sorelle per rubare i bocconi migliori

17. Distrarre fratelli/sorelle per mettere nel loro piatto i bocconi peggiori

18. Farsi le smorfie a bocca piena quando mamma e papà non vedono

 

Quando i bambini a tavola ridacchiano tra loro, forse non è sempre necessario capire come mai.

In fondo è bello pensare che un piccolo e innocente segreto d’infanzia sia riuscito a farla franca, non ci abbia raggiunti e sia custodito, al sicuro, nel meraviglioso mondo dei più piccoli.

 

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photo credit: foto copertina ©Lars Plougmann - foto "tricheco" ©Madda Paternoster

"La cucina non è solo un gioco o un passatempo: è una cosa seria, un'attività di grande valore educativo e affettivo, alla portata di ogni famiglia, che fa bene sia ai bambini sia a noi genitori"

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