Il ruolo importante del papà nello svezzamento

Il ruolo importante del papà nello svezzamento

Il momento dello svezzamento può essere considerato una vera e propria fase evolutiva, laddove rappresenta il primo vero e proprio distacco dal corpo del lattante da quello della madre; lo svezzamento è dunque un momento importante dello sviluppo psicologico poiché è proprio in questa fase che il bambino acquisisce una sempre maggiore consapevolezza di avere un proprio statuto, diverso da quello della madre, abbandonando così l’illusione di essere insieme ad essa un’ unica entità.

Ed è proprio l’avvio della separazione simbolica tra madre e bambino a permettere e favorire l’introduzione di una terza figura: quella paterna.

L’inizio dello svezzamento mette in luce il ruolo e l’importanza della funzione paterna che, da questo momento in poi, avranno un’enorme rilevanza durante il processo evolutivo del figlio. Infatti è proprio aumentando la distanza, fisica e simbolica, dal corpo della madre, ed acquisendo una sempre maggiore autonomia rispetto ad essa, che lo sguardo del bambino può orientarsi ed estendersi verso il mondo che lo circonda, incontrando così lo sguardo del padre.

I momenti dell’alimentazione, soprattutto per quanto concerne i bambini allattati al seno, diventano una possibilità di inclusione della figura paterna, consentendo a quest’ultima di svolgere un ruolo più attivo e partecipativo nella gestione del pasto. E’ importante sottolineare come, in tempi attuali, il ruolo ed il coinvolgimento della figura paterna nell’ambito delle cure più precoci ed iniziali del bambino siano aumentati, ciò implica che, essendo i padri più coinvolti, questi possano avere idee e pensieri, talvolta in accordo talvolta in disaccordo con la modalità di accudimento della madre.

Una presa di posizione critica da parte di una delle due figure genitoriali rispetto all’altra, crea inevitabilmente situazioni conflittuali che generano antagonismo tra le due figure di riferimento e confusione nel bambino.

E’ possibile dunque che un atteggiamento giudicante da parte del padre nei confronti dell’operato della madre possa indurre quest’ultima a chiudersi ulteriormente nell’unicità del rapporto con il proprio bambino fallendo così rispetto alla possibilità di fungere da facilitatore nel delicato momento di separazione del bambino dalla madre, ma anche, e soprattutto, della madre dal bambino.

Per tutte queste ragioni è importante che il padre si dimostri capace di sostenere sia il bambino che la sua compagna in questo delicato processo di separazione, rassicurandoli ed accompagnandoli con la sua presenza, vigile ed amorevole.

La funzione del padre, autorevole e non autoritaria, è simile a quella di un semaforo che stabilisce un ordine alle diverse istanze: introduce un limite! Per il bambino è la madre che consente al padre di entrare sulla scena, è solo attraverso l’attribuzione di un valore alla presenza paterna che la madre contribuisce a favorire e mantenere presso il figlio l’autorevolezza della parola del padre, offrendo al figlio un ulteriore testimonianza e comunicandogli che il suo desiderio, di madre ma prima ancora di donna, non si esaurisce nel rapporto con lui, ma si indirizza verso l’uomo che il padre è.

Una delle condizioni, necessaria e sufficiente, affinché lo svezzamento possa realizzarsi serenamente è il bisogno sempre minore dell’esclusività della madre rispetto al rapporto che ha con il suo bambino che corrisponde ad un’accettazione sempre maggiore di affidare una quota di tale rapporto al padre. È chiara dunque l’importanza della qualità della relazione della coppia genitoriale, in particolar modo a partire dalla fase dello svezzamento.

L’ingresso del padre nella relazione mette ordine inviando un messaggio forte e chiaro “Tuo figlio è anche mio figlio” e ”Ci sono anche io! Ricordati di me”. Il padre ha, in quanto uomo in una relazione con la madre, un’altra importantissima funzione, ossia quella di ricordare alla madre di essere ancora una donna. Il ruolo del padre e la sua posizione nel rapporto madre e bambino consentono a quest’ultimo di constatare di non essere più in una relazione duale e, in secondo luogo, che la mamma non è tutta per lui.

 

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