Allergie alimentari in età pediatrica: aspetti psicologici

Allergie alimentari in età pediatrica: aspetti psicologici

Il comportamento alimentare fin dalla primissima infanzia intrattiene un valore affettivo e una relazionale particolare; infatti fin dalla nascita il neonato incontra nel cibo e nell'atto nutritivo un importante rifornimento per il corpo e per il cuore. Il cibo-latte esiste per il bambino come “oggetto-affettivo”, cioè come uno dei termini privilegiati del suo primitivo linguaggio privato con la madre e con l'intero contesto familiare.

Generalmente il comportamento alimentare dei neonati diviene veicolo non solo di “sostanze proteiche”, ma anche di messaggi che fanno dell'atto nutritivo una prima forma di comunicazione legata alla dimensione affettiva che caratterizza la relazione del bambino con la mamma, il papà e il nido familiare.

Quando, come nel caso delle allergie alimentari in età evolutiva, questo “oggetto particolare” rivela un volto inquietante e cioè risulta potenzialmente nocivo, allora la modalità attraverso cui il bambino fa esperienza del cibo può complicarsi, arricchendosi anche di altri possibili significati, non sempre immediatamente riconoscibili. Pertanto è importante approfondire la specificità di quest’esperienza nelle famiglie di bambini con allergie alimentari e ricordare che l'allergia alimentare riguarda il cuore della vita familiare e può conoscere risvolti stratificati non sempre facilmente districabili. A tal proposito ricordiamo che l’allergia alimentare vera e propria è una questione sanitaria rilevante che nell'ultimo decennio ha conosciuto una significativa diffusione; in particolare i dati del 2013 registrano un aumento della loro incidenza in età evolutiva pari a un bambino su 4 in età scolare (Linee Guida sulle Allergie alimentari e l'Anafilassi, EACCI - Accademia Europea di Allergologia e Immunologia Clinica, 2013).

Per la nostra esperienza consultoriale, già il primo evento allergico (ossia la prima manifestazione di reazione anafilattica in bambini piccoli) avvenuta al contatto o all’ingestione di alcuni cibi, innesca l’urgenza medica e comporta un grande “spavento”, cioè una risposta emotiva sia dei genitori sia del bambino, non sempre facile da superare.

Questo spavento può avere un effetto duraturo perché riguarda il pilastro su cui si erige la funzione materna, ossia il compito di nutrire il proprio bambino, e, chiama in causa un altro aspetto primordiale della funzione genitoriale che riguarda la responsabilità sulla vita del proprio bambino e la protezione di questa. Dunque, anche successivamente, quando le cure e i controlli medici proseguono al meglio, può accadere che il genitore di un bambino con conclamate allergie alimentari possa essere particolarmente in difficoltà nell'equilibrare la necessità di aprire al proprio bambino l’esperienza del nuovo e l’urgenza soggettiva di proteggerlo.

La prescrizione medica della dieta di esclusione, ovviamente atta a prevenire rischi e quindi capace di attenuare la paura dell’allergia, può paradossalmente rappresentare un ulteriore fattore stressante per il genitore e per la relazione del bambino con il cibo.

La necessità di controllare e selezionare i cibi con cui il proprio bambino entra in contatto può interferire sul vissuto emotivo dei genitori durante i pasti e esercitare una pressione sul modo attraverso cui il bambino si relaziona con il cibo; inoltre, la consapevolezza della necessità di escludere alcune categorie alimentari può complicare la disponibilità del bambino ad assaggiare cibi nuovi e all’effettiva possibilità di sperimentare una convivialità ricca e variegata.

L'Associazione Pollicino e Centro Crisi Genitori Onlus dedica una parte specifica dell'attività di consultorio psicologico proprio alle famiglie con bambini con allergie alimentari.

In particolare, l'impiego del gruppo di supporto psicologico rivolto a genitori di bambini allergici, può costituire una preziosa modalità di trattamento delle complesse e specifiche dinamiche psicologiche che scaturiscono dall'allergia alimentare e dalle cure, proprio grazie agli effetti specifici della dimensione gruppale.

 

a cura di:
Associazione Pollicino e Centro Crisi Genitori Onlus
Via Pancaldo, 1 - 20129 Milano Tel. 02.29403934 - 02.20404762
www.pollicinoonlus.it

 
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