Bimbi vivaci a tavola, a cura dell'associazione Pollicino e Centro Crisi Genitori Onlus

Bimbi vivaci a tavola, a cura dell'associazione Pollicino e Centro Crisi Genitori Onlus

Il momento del pasto a scuola può essere un tempo vissuto in maniera giocosa e serena. Ci si sposta solitamente dalla propria classe, ci si muove in fila verso il bagno. Ci si lavano bene le mani per poi sedersi a tavola tutti insieme. Soprattutto al nido e/o alla scuola materna, il rituale della convivialità ha tempi precisi e scanditi e si ripete ogni giorno. Può cambiare l’ordine dei posti a tavola, la sistemazione delle maestre vicino a questo o a quel bambino. Solitamente però resta invariato nei suoi aspetti principali, divenendo una certezza per i piccoli che si sentono spesso tranquillizzati dalle scansioni di tempi similari.

Accostarsi al cibo è anche un atto di fiducia che il bambino concede a chi lo accudisce e si prende cura di lui fuori dalle mura di casa. Fiducia che si struttura nel tempo e che deve ripetersi, divenire una serena certezza.

Per alcuni bambini può comunque essere un tempo faticoso quello della convivialità e della tavola, tale difficoltà può manifestarsi ancor prima di sedersi. Vi possono essere bambini che mostrano una fatica particolare ad abituarsi alla ritualizzazioni di tempi e spazi ed al concedere all’adulto di “nutrirlo”. Potrebbero essere questi i casi in cui per il bambino, che manifesta una vivacità eccessiva, spiccata ed accesa, diviene difficile il relazionarsi con gli altri, siano essi coetanei che insegnanti.

Bambini che al momento di interrompere le attività di gioco o di lavoro per andare a mangiare, iniziano ad agitarsi, a rifiutarsi di stare alle regole, divenendo capricciosi ed infastiditi a tal punto che i loro comportamenti possono farli avvertiti dagli altri come dei “disturbatori” di quella che dovrebbe essere una normale routine quotidiana. Lo svolgimento delle attività connesse al prima e al dopo “pasto” vengono rese così più faticose e difficili da portare avanti.

 

Perché tutta questa vivacità?
Tali comportamenti quando non sono saltuari, dovuti ad un malessere passeggero o ad una particolare fatica momentanea del bambino, quando cioè si ripetono costantemente nel tempo, possono essere l’indice di una difficoltà del bambino nello stare nella relazione o nell’affidarsi all’adulto che di volta in volta si prende cura di lui. Possono nascondere una certa ansia e preoccupazione che il bambino non riesce ad esprimere a parole ma che agisce in comportamenti ed in agitazione fisica.

Il cibo offerto da altri, che non siano la propria mamma ed il proprio papà, può preoccupare questi bambini. I motivi possono essere diversi e vari, ad esempio il fatto che la mensa non “prepari” un cibo simile a quello di casa o che il bambino non ami provare cose nuove.

Anche il far fatica nello stare seduto a tavola con gli altri o la difficoltà ad assaggiare, provare, ciò che i compagni mangiano nel tentativo di imitarli, per questi bambini può essere fonte di ansia.

In queste situazioni in cui normalmente la routine dovrebbe tranquillizzare, si verificherà il movimento opposto: per questi piccoli la ritualità aumenterà la loro preoccupazione poiché sapranno che il momento della pappa si avvicina!

 

Parliamone
Parlare e confrontarsi con le maestre o con chi si occupa del bambino, della sua eccessiva vivacità prima dei pasti è fondamentale per conoscere i tempi e gli spazi in cui manifesta questo disagio e per aiutarlo a “dire” ciò che più lo preoccupa. Capire quando questa agitazione ha inizio o si manifesta può dare l’indice della fatica che nello specifico egli fa e che può tentare di esprimere non riuscendo a stare fermo.

Soprattutto nei bambini piccoli, in età cioè compresa fra i 18 ed i 36 mesi e mezzo circa, questa impossibilità a stare fermi prima dei momenti così detti “conviviali” può essere la manifestazione del non riuscire a raccontare cosa li preoccupa o ciò che più li agita. Bisognerà dunque aiutarli a rendere più semplice “il dire” anziché “l’agire”. Cercare nella ritualità dei gesti e delle azioni una parola particolare che possa tranquillizzarli nel tempo ed aiutarli nella strutturazione della “loro autonomia” a tavola. 

 

A cura dell'associazione Pollicino e Centro Crisi Genitori Onlus

Pollicino e Centro Crisi Genitori Onlus, centro per la prevenzione e la clinica dei disordini del comportamento alimentare in età pediatrica è un'associazione onlus con scopi non lucrativi, nata nel 2006, in considerazione del preoccupante aumento dei disturbi del comportamento alimentare nell'infanzia, da un progetto strutturato da un'equipe di psicoterapeuti, medici pediatri e neuropsichiatri, con un'esperienza clinica importante sui disturbi del comportamento alimentare. L'attività dell'Associazione è diretta, in via prevalente, a soggetti che soffrono di patologie psicologiche e/o psichiatriche relative al comportamento alimentare con particolare riguardo a bambini e giovani adolescenti (da 0 a 13 anni).

 

foto ©Suzette Pauwels

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